16 novembre 2021
Centro Studi Piemontese
Via Ottavio Revel 15, Torino
Un libro inedito che riaffiora dal cuore degli anni Sessanta come una regalia favolosa.
presentazione del libro LETTERE SCONTROSE
edito da Minimum Fax
intervengono Massimo Romano e Bruno Quaranta
con la testimonianza di Tommaso Arpino
a cura del CISLE – Centro Internazionale Studi sulle Letterature Europee
in collaborazione con Cooperativa Letteraria, Centro Studi Piemontese e Minimum Fax
il libro:
Lettere scontrose è un libro inedito che riaffiora dal cuore degli anni Sessanta come una regalia favolosa. Raccoglie gli articoli di una rubrica che Giovanni Arpino tenne per il settimanale Tempo tra la fine di ottobre del 1964 e il novembre del 1965, mai pubblicata in volume. Sono lettere scomode, irriverenti, a volte accorate, altre profetiche, ma sempre pervase da «un’elementare esigenza di giustizia e un minimo di civile indignazione». A mettere in fila i destinatari si ottiene la nomenclatura scintillante dell’intero decennio, da Moro ai Beatles eppure questo libro ci parla e ci impressiona come se fosse indirizzato ai lettori del futuro per la destrezza e la precisione dello stile, la vocazione assoluta del miniaturista, la radiografia spietata della nazione afflitta in eterno dagli stessi mali. Per uno scrittore di razza come lui, le contingenze sono qui soltanto un pretesto per esaminare l’animo umano, inchinarsi al talento degli irregolari come Totò (il solo che gli rispose) e contestare il potere, che si tratti di sdegnarsi con il presidente della Corte d’Assise di Francoforte per la mitezza delle pene comminate ai responsabili di Auschwitz o di suggerire alla Loren di pagare le tasse, o di ragionare dell’amore per l’America, e della natura dell’amore in genere, con Jacqueline Kennedy. Perché Arpino discorre sempre in difesa di ciò che resta umano a dispetto di tutto, crede nella Storia come attualità e ci ricorda che scrivere è un lavoro da dannati. Le «lettere scontrose» sono i suoi scritti corsari, il testamento perduto di una generazione.
Giovanni Arpino nato a Pola da una famiglia piemontese, è morto sessant’anni dopo a Torino. Sei stato felice, Giovanni fu pubblicato da Vittorini nei Gettoni nel 1952. Successivamente, Arpino scrisse oltre trenta libri e lavorò a lungo come giornalista sportivo. Dotato di un timbro inconfondibile, è tra i pochissimi ad avere vinto sia il Premio Strega che il Campiello. Minimum fax è felice di inaugurare con lui l’ingresso del primo scrittore italiano nella collana dei Classics.