DOSSIER SARAMAGO
Oggi sono trascorsi esattamente cinquant’anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Per fortuna, non sono mancate le celebrazioni per l’effemeride. Sapendo, tuttavia, quanto velocemente si esaurisce l’attenzione quando le circostanze la costringono ad applicarsi all’esame di questioni serie, non è rischioso prevedere che l’interesse pubblico per essa comincerà a diminuire da domani.
Certo, non ho nulla contro gli atti commemorativi, vi ho contribuito io stesso, modestamente, con alcune parole. E poiché la data lo richiede e l’occasione non lo sconsiglia, permettetemi di dire qui qualche parola in più.
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Josè Saramago, Scrittore portoghese (Azinhaga, Santarém, 1922 – Lanzarote 2010). Ha acquistato fama internazionale con una produzione narrativa in cui rielaborazione storica e immaginazione allegorica, realtà e finzione si mescolano in un linguaggio tendenzialmente poetico e vicino ai modi della narrazione orale. Tra le sue opere: Memorial do convento (1982; trad. it. 1984); Ensaio sobre a cegueira (1995; trad. it. Cecità, 1996). Nel 1998 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, il primo assegnato a uno scrittore di lingua portoghese.