Paolo Rausa su Italia Express. Un viaggio nelle culture vicine e lontane

Questo connubio fra due paesi che più diversi non si può ha portato Hector Carasco detto “Mono”, come molti altri profughi cileni, a riparare nel nostro paese e a trovare terreno fertile per continuare e sviluppare la loro arte rappresentativa delle aspirazioni dei popoli sui muri di qualsiasi struttura, purché manifestata collettivamente. La genesi di quest’arte, perché di arte si tratta nonostante il parere contrario di qualche saccente critico, con i suoi inizi, le sperimentazioni, gli sviluppi e gli esiti sempre coinvolgenti, avviene in Messico, come racconta Mono nella sua esposizione, il suo flusso di coscienza, la trepidazione per la sua terra intrisa di povertà ma sublimata dal desiderio di colmare il divario di povertà dei ceti popolari, operai o campesinos che fossero. Dal Messico si propaga in Cile negli anni ’60 e ’70 come strumento di comunicazione e di incitamento alla lotta per migliorare le condizioni di vita delle classi infime. Un Cile che attraverso il progetto di Unidad Popular, che aveva trovato in Salvador Allende il degno rappresentante […]

CONTINUA LA LETTURA LINK