17 novembre 2022 | ore 21.00
Circolo dei Lettori
Via Bogino 9, Torino
presentazione del romanzo Salvarsi a vanvera di e con Paolo Colagrande
edito da Einaudi
con Giovanni Tesio e Matteo Fontanone
nel corso della presentazione saranno eseguite letture dello stesso autore seguite da interventi musicali a cura di Joana Gjoni (Voce) e Loris Scirelli (Chitarra)
a cura di Cooperativa Letteraria
in collaborazione con CISLE – Centro Internazionale Studi sulle Letterature Europee, Circolo dei lettori, Premio Festival Emilio Lussu, Einaudi e Libreria Internazionale Luxemburg
il libro:
Quegli ebrei capaci di “Salvarsi a vanvera”
Si può immaginare una Resistenza coloratissima, sgangherata, ma non per questo meno seria? Per chi è nato con il cognome sbagliato, l’autunno del ’43 è nero come il carbone. Forse nasce da qui l’idea spericolata e geniale di Aride Mestolari: tenendo il piccolo Cali sempre per mano, organizza dall’oggi al domani un’improbabile combriccola di minatori. L’imperativo categorico è salvarsi la vita – la sua, e quella degli altri – a dispetto di un destino in apparenza già scritto. Con uno sguardo perennemente distratto eppure traboccante di verità, Paolo Colagrande ha aperto un varco nella Storia. Tra La vita è bella e Train de vie, un romanzo miracoloso, divertentissimo e palpitante, sulla fiducia nell’ingegno umano e sul potere salvifico delle parole.
Autunno 1943. Secondo un’antica maledizione – inventata di sana pianta e venduta al comando tedesco come leggenda popolare – nelle viscere di una miniera di carbone sulla sponda del Rio Fogazza si nasconderebbe la Salamandra Ignifera Gigante Cinese, capace di folgorare a vista qualsiasi forestiero si avvicini. Per l’ebreo Mozenic Aràd, che giusto prima delle leggi razziali ha pensato bene di diventare Mestolari Aride, la scoperta casuale del giacimento è l’unica speranza di salvare se stesso e la sua famiglia. E cosí, mettendo insieme una squadra di persone altrimenti destinate a fine certa – una professoressa di liceo, un suonatore di clavicembalo, un fattorino e un numero imprecisato di irregolari che dal giorno alla notte si cuciono addosso il titolo di geologo, minatore, fuochista, carpentiere o artificiere – Aride comincia a vendere carbone alle milizie, tenendole ben lontane dalla miniera con lo spauracchio della vampa infuocata. Finché il maggiore Aginolf Dietbrand von Appensteiner, comandante di piazza, comincia a insospettirsi… Dopo La vita dispari, Paolo Colagrande ci consegna un romanzo straripante d’intelligenza e di invenzioni. Pagina dopo pagina, assecondando «l’impostura del destino», costruisce una bugia grande quanto un intero paese: il piano geniale di un pugno di ebrei padani per salvarsi la vita.
Paolo Colagrande è nato a Piacenza nel 1960. Ha pubblicato i romanzi: Fídeg (Alet 2007, Premio Campiello Opera Prima, finalista Premio Viareggio, riproposto nei Tascabili Einaudi, 2022), Kammerspiel (Alet 2008), Dioblú (Rizzoli 2010), Senti le rane (nottetempo 2015, Premio Campiello Selezione Giuria dei Letterati). Per Einaudi ha pubblicato La vita dispari (2019), finalista al Premio Campiello, e Salvarsi a vanvera (2022), vincitore Festival Premio Emilio Lussu – Sezione Narrativa.